Denti con estesa distruzione cariosa e grandi cavità rimaste dopo la rimozione della carie.
Caso 1. Estesa carie con cavità comunicanti mesiale, occlusale e vestibolare; il tessuto carioso è stato interamente rimosso ed il dente è pronto per essere ricostruito.
Caso 1. A ricostruzione ultimata, le macchie di colore blu corrispondono alla cartina di occlusione: la superficie occlusale del dente deve raggiungere un giusto contatto col dente antagonista, per questo la cartina è utile nel rilevare i punti "troppo alti" e scartarli, progressivamente, fin quando il paziente percepisce una "chiusura normale"; naturalmente devono permanere dei punti di contatto perché il dente ricostruito continui a svolgere il proprio ruolo nella stabilità occlusale: un contatto inesistente è deleterio come lo è un contatto eccessivo.
Caso 2. Questo sorriso ha un dente che non è come gli altri, e facendo attenzione si riesce a capire qual è.
Caso 2. Questa era l'area di lavoro prima di scattare la fotografia precedente: si tratta del campo isolato sotto diga di gomma nella zona interessata, cioè quella del primo premolare superiore destro, che mancava completamente, e la giovane paziente non era in grado di sostenere la spesa di un impianto; si è deciso quindi di costruire una faccetta adesiva unicamente a scopo estetico.
Caso 2. Una visione più chiara: la faccetta è unita solo al secondo premolare, invece che a due denti; nella mia esperienza è un espediente che, diversamente da come si potrebbe pensare, risulta più stabile, siccome il materiale adesivo non si trova più a fare da ponte tra due pilastri che non sono fissi in modo assoluto, infatti ogni dente si muove in accordo con l'elasticità del suo legamento parodontale. La faccetta è sottile e leggermente scaricata sul versante occlusale, in modo che, a denti chiusi, rimanga uno spazio libero di ca. 1mm