carie interprossimale

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Federica

Messaggio da Federica » 4 ott 2010, 14:04

Salve dott. Savone, in una recente visita di controllo sono stata sottoposta ad un paio di radiografie di tipo bitewing in cui non è stata individuata alcuna carie interprossimale. Dopo un paio di settimane ho estratto un ottavo e all'ispezione diretta è stato possibile individuare una piccola carie sul molare rimasto "libero" e ovviamente si è provveduto all'eliminazione.

Quindi ho dedotto che non sempre è possibile individuare carie interprossimali asintomatiche. E' realmente così? o esistono altre tecniche? o la radiografia non è stata letta con la dovuta cura?

Inoltre, considerando la loro collazione è conveniente eliminarle in fase molto precoce o si rischia di creare un maggiore danno (rispetto alla loro stessa presenza) ai tessuti circostanti?

Immagino che esordirà un po' infastidito e mi chiederà perchè non ho posto queste domande al mio dentista (che ho pagato!), quindi prevengo e dico che le ho poste :)
Il suo è un parere che mi piacerebbe aggiungere.
Grazie della disponibilità e buon lavoro!

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Mauro Savone
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Messaggio da Mauro Savone » 4 ott 2010, 17:03

Cara Federica
forse hai letto le risposte date ad altre persone, ma nel tuo caso nessun fastidio, il problema del "perché non chiedi al tuo dentista" esiste, ma per situazioni leggermente diverse.
Come mia abitudine non eseguo mai bite-wing, ma chiedo al paziente di portarmi una ortopanoramica aggiornata, e con poche radiazioni in più ottengo un quadro completo della situazione, e comunque di precisione adeguata, siccome le apparecchiature digitali hanno una buona risoluzione.
Indipendentemente dal tipo di lastra, ci sono motivi diversi per cui una carie interprossimale può passare inosservata, primo tra tutti la dimensione molto ridotta che non provoca una radiotrasparenza sufficiente ad essere visibile. Inoltre alcuni denti possono apparire leggermente sovrapposti, e le corrispondenti zone dello smalto risultano indistinguibili, così come eventuali demineralizzazioni. Tutto questo per dire che anche l'errore umano è sempre una possibilità, ma assolutamente non l'unica.

Io stesso, quando al secondo anno di corso di laurea mi venne spiegato come si preparano le cavità di seconda classe per curare le carie interprossimali, rimasi deluso per via della quantità di dente sano che è necessario rimuovere per arrivare a pulire la carie, tuttavia, a meno che, come nel tuo caso, la superficie non sia "libera" per accedere direttamente al "buco", quello è l'unico modo sicuro per raggiungere la zona di interesse; siccome le carie non guariscono da sole, una volta che si sono formate è preferibile curarle il prima possibile, quando sono ancora minuscole, piuttosto che aspettare e dover fare un buco ancora più grande.
Come curiosità, nella vecchia letteratura sono documentate anche cavità di accesso diverse, come quella "a tunnel", che avevano il vantaggio di grattar via la quantità minima possibile di dente sano per pulire la carie, ma effettivamente erano procedure molto scomode, che concedevano pochissima visibilità, col rischio di non pulire completamente la carie; inoltre la cavità risultante era di una forma così atipica che chiuderla con dei buoni margini era quasi impossibile.

Federica

Messaggio da Federica » 4 ott 2010, 17:58

Si.. FORSE ho letto alcune (quasi tutte!) delle sue risposte. Ha risposto esaurientemente e chiaramente ad ogni mio dubbio. E' un piacere starla a "sentire". Grazie!
C'è qualcosa in grado di aiutare la rimineralizzazione dei tessuti nel caso di piccole carie? Anni fa avevo sentito parlare dell'uso dell'ozono... c'era stato un boom, la ricerca è andata avanti?

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Mauro Savone
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Messaggio da Mauro Savone » 4 ott 2010, 18:11

L'ozonoterapia (e il laser, per citare un'altra tecnologia all'"avanguardia") è effettivamente funzionante; per dirla in parole povere fa "terra bruciata" dell'invasione organica dello smalto, siccome uccide i residui di placca all'interno di un solco o una fossetta infetti.
Nella pratica quotidiana tuttavia le attrezzature necessarie a questo tipo di trattamenti hanno un costo poco giustificabile, che viene ovviamente ricaricato sui pazienti; sono davvero pochi i casi in cui l'ozonoterapia è risolutiva, e se da una parte, per le carie minuscole, applicando ozono si sterilizza la cavità e si evita completamente di usare la fresa, dall'altra rimane pur sempre una zona di smalto consumata che facilmente accumula nuova placca, quindi in fin dei conti è comunque raccomandabile pulire con una fresa ed applicare una piccola otturazione.
Naturalmente chi ha acquistato una macchina per l'ozonoterapia non sarebbe d'accordo con quello che ho scritto, per questo prendi la mia come una semplice opinione.

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Luigi
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Re: Problema sovraffollamento arcata inferiore

Messaggio da Luigi » 15 mag 2016, 11:56

Salve dottore. Volevo chiederLe, se possibile, una piccola curiosità. Dietro un incisivo laterale superiore, tempo fa il dentista mi curò una carie. Tuttavia nello spazio interprossimale tra questo dente e l'incisivo centrale, da tempo vi è una sorta di "linea" di colore marroncina, che, deduco, sia una carie, appunto, interprossimale. Ora, volendola eliminare sia per una questione "medica" ma anche estetica, come può essere rimossa, considerando che si trova in uno spazio così ristretto entro il quale agire? In questo caso, essendo una carie che si sarà(penso) estesa dall'inicisivo laterale, può(o forse ha già) intaccare/intaccato anche l'incisivo centrale?


Grazie.

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Mauro Savone
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Re: carie interprossimale

Messaggio da Mauro Savone » 17 mag 2016, 11:28

La tua domanda era completamente fuori tema nella discussione dove l'hai inserita, e per questa volta l'ho spostata io in una più pertinente.
L'accesso si ottiene, come in tutte le carie interprossimali, aprendo una cavità sulla faccia accessibile del dente, in questo caso trattandosi di un incisivo preferibilmente da quella linguale; se le carie sono molto vecchie possono aggredire i denti limitrofi, ma di solito avviene quando la carie originaria è già discretamente estesa.

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